A seconda delle tradizioni, la Bacchetta è associata all’elemento Fuoco oppure all’Aria. Nella maggior parte dei casi, il legno è collegato al Fuoco e ciò si può dedurre anche dagli Arcani Minori dei Tarocchi, dove i bastoni sono associati appunto a tale elemento e le lame sono connesse all’Aria. Nel druidismo, queste correlazioni sono però invertite. Come mai il Fuoco? Innanzitutto, la Bacchetta è uno strumento costruito a partire da un ramo, quindi subisce una trasformazione, un passaggio. In quanto originariamente parte di un albero, quindi di un essere vivente, la Bacchetta racchiude in sé l’elemento Fuoco. Inoltre, essa è utilizzata per compiere delle trasformazioni, qualità questa che la lega al potere del Fuoco, elemento trasmutativo per eccellenza. La Bacchetta è simbolo poi del serpente, animale strettamente legato alla metamorfosi per via della muta della pelle.

Può essere considerata lo strumento magico per eccellenza e rappresenta un’estensione del braccio. Essa si usa per attirare, respingere, trasferire e direzionare le energie, per disegnare simboli o per tracciare il cerchio magico. Inoltre, essa rivela e assorbe le onde elettromagnetiche che dal cosmo giungono sulla Terra, trasferendole all’operatore e divenendo un canale delle vibrazioni, un’antenna capace di rivelare la natura dell’energia. Inoltre, la Bacchetta può essere impiegata in rituali divinatori e come strumento di evocazione. E’ simbolo di potere e veggenza, rappresenta il dominio magico sugli elementi e sulle forze della Natura. Magia e potere sono sempre stati associati a questo strumento, che è considerato maschile, con un’energia di tipo proiettivo. La parola “bacchetta” deriva dal latino baculus o baculum, dalla radice indo-europea bak, che ha prodotto in greco baktron. Baculus, come baktron, significa “bastone” e indica in particolare il bastone degli auguri. Il termine imbecillus è costituito da in privativo più baculus, a indicare che un essere senza bastone è privo di potere. Riferito alla terra, questa parola significa “sterile” e ciò mette in luce una relazione tra la Bacchetta e il sesso maschile.

Esistono due tipi di Bacchetta: quella ricavata da un ramo o da una radice e quella cerimoniale. La prima serve a dirigere le energie, la seconda ha delle potenzialità maggiori, poiché è in grado di bilanciare le energie in entrambe le dimensioni. La Bacchetta cerimoniale ha un’anima in metallo (rame, argento) e ha cristalli fissati a tutte e due le estremità: uno è a punta e l’altro di forma sferica. Essa va impugnata al centro, in equilibrio, tenendola parallela al nostro vedere. La scelta dello strumento adatto è sempre una questione di sensazione e intuito, ma è altresì importante capire che uso ne vogliamo fare, per cosa ci serve. Una Bacchetta costituita da un ramo è utile alla concentrazione e alla direzione delle energie. Inoltre, ha la possibilità di caricare un oggetto con un intento e può concentrare o rarefare l’energia. Le Bacchette cerimoniali possono anche respingere e attrarre.

Il più antico ausilio magico delle divinità archetipiche è il fuso, che è legato alla figura delle tre Parche, Signore del Fato. Il fuso può essere considerato una primordiale Bacchetta e, come essa, riproduce l’asse dell’universo, che col suo movimento rotatorio manifesta l’atto generativo della creazione. L’impulso circolare del fuso marca ciò che è stato e genera nuovo destino. In passato, la tessitura era considerata arte magica e solo in seguito nelle mani femminili compare la Bacchetta ricavata da un ramo fatato. Tale Bacchetta possiede un potere trasformativo eccezionale, lo stesso utilizzato da Circe per compiere le sue metamorfosi.

Nella tradizione greca e latina, la Bacchetta veniva collegata ad Hermes/Mercurio, il quale possedeva un magico bastone intorno a cui erano aggrovigliati due serpenti, dono di Apollo. Si dice che un giorno il dio  vide due serpenti che si fronteggiavano, così lanciò il suo bastone per separarli ed essi vi si attorcigliarono intorno, tranquillizzandosi. Il bastone divenne così il simbolo della mediazione. Il caduceo di Hermes, il messaggero che accompagna le anime nel regno dei morti, è costituito dunque da due serpenti in continua lotta dinamica, che riequilibrano e riappacificano due forze complementari. Questo dio, che è anche la guida dei sogni, può indurre il sonno con un colpo di Bacchetta; nel Caduceo – che rigenera, risana e trasforma – si incontrano l’elemento tellurico e quello celeste, convivendo in una sintesi energetica compiuta. Forse per questo motivo si dice che le Bacchette dovrebbero essere consacrate di mercoledì, giorno dedicato a Mercurio. Il serpente rappresenta le forze telluriche, le energie della terra ma anche la totalità delle energie magiche. La padronanza, la gestione, la direzione del serpente come simbolo della conoscenza della magia, così come l’associazione verga-serpente, è trasversale a molte culture. L’attrazione e la repulsione sono le forze più semplici da esercitare con la Bacchetta e costituiscono una immediata forma di direzionamento delle energie. La bipolarità è raffigurata nelle due serpi del caduceo, una discendente e l’altra ascendente.

Alla Bacchetta compete la Volontà, che non è un semplice desiderare quanto piuttosto un Volere fermo e deciso: io scelgo una cosa, dirigo le energie in quel senso, non lo penso intellettualmente. Dopo l’uso la Bacchetta va purificata e può essere caricata energeticamente, ad esempio alla luce della luna. Quando non la si usa è bene conservarla avvolta in un panno di seta, dentro una custodia di legno o cuoio.

 

E’ possibile richiedere la realizzazione di una Bacchetta personalizzata. A tal fine sarà utile effettuare un colloquio per comprendere le necessità della persona, le sue idee, il suo intento, le preferenze di simboli, colori, materiali e dimensioni.